Cicloturismo a Parma? ParmaMorethanFood propone Archeo-Bike, archeologia a portata di bicicletta. ArcheoBike è un itinerario cicloturistico che unisce archeologia e una salutare pedalata in bicicletta a Parma. Questa è la nostra idea per offrire agli abitanti di Parma ed ai turisti la possibilità di scoprire i lati nascosti della città ducale.
Nella giornata di sabato 26 marzo 2016, ParmaMoreThanFood organizza l’escursione cicloturistica Archeo-Bike: l’archeologia a portata di bicicletta a Parma.
Tappa 4 | Viale Mentana: Parma Farnesiana
Tappa nella Parma Farnesiana. Dopo la caduta dell’Impero romano, le invasioni di Goti, Bizantini, Longobardi e Franchi causano un periodo di decadenza. Sant’Ambrogio, primo vescovo di Milano, nel 406 d.C. percorse la Via Emilia e scrisse che “…da Piacenza fino a Rimini non ci sono altro che cadaveri di città distrutte…”
Solo dopo l’anno Mille Parma torna ad essere una città ricca ed importante. Nell’area a nord delle mura romane si costituisce il nuovo polo del potere: il palazzo vescovile, la nuova Cattedrale, il Battistero. Nel 1140 Parma si dichiara “Libero Comune” e il palazzo comunale viene costruito sul luogo del Foro romano, in quella che viene detta “piazza Grande”, e costituisce il nuovo polo urbanistico civile, contrapposto a quello religioso di Piazza del Duomo.
Il Comune di Parma ha vita breve e tra Trecento e Quattrocento la città viene contesa in continuazione dagli stati vicini; il terribile duca di Milano Luchino Visconti fa fortificare in modo massiccio la città conquistata, compresa la piazza grande, circondandola con un muro detto “Stà in Pace”. Di queste fortificazioni viscontee rimangono due torri capo-ponte: una a lato del ponte Verdi, e l’altra inclusa nell’attuale Pilotta.
Per evitare queste continue guerre di frontiera il Papa Paolo III e l’imperatore Carlo V decidono di creare uno stato-cuscinetto, intermedio lo Stato della Chiesa e i territori spagnoli in Lombardia.
Il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla viene così ideato a tavolino e nel 1545 assegnato a Pier Luigi Farnese, figlio del papa.
La famiglia Farnese governa ottimamente Parma per circa due secoli. Oltre alla fortezza della Cittadella, l’intervento farnesiano più significativo è quello che riguarda i palazzi residenziali.
Trasferendosi da Roma, i Farnese avevano acquistato numerosi edifici nell’area ovest della città (attuale Piazza della Pace), ristrutturandoli per formare un unico palazzo, oggi distrutto. Dopo meno di un ventennio cominciano a costruire nell’area libera dell’Oltretorrente una nuova grande residenza: il Palazzo del Giardino, che ha come nucleo una vecchia fortezza viscontea, ma si allarga a vera residenza rinascimentale, ornata di affreschi e circondata da un grande parco.
Sulla sponda opposta, si costruisce un altro palazzo, che, da uno dei cortili dove si praticava il gioco della “pelota”, prenderà il nome di Pilotta. Questo secondo palazzo era destinato ai “servizi” come ricordano numerosi toponimi circostanti: borgo Cucine, borgo delle Scuderie, il Guazzatoio ovvero Lavatoio.
Altri interessanti interventi farnesiani si collocano in Oltretorrente e sono le chiese dell’Annunziata (via D’Azeglio) e Del Quartiere (piazzale Picelli).
La città, inoltre, acquista la sua definitiva cerchia di mura, dopo almeno tre cerchie di mura medioevali. Le mura farnesiane sono moderne, adatte alla guerra con armi da fuoco: quindi non molto alte ma larghe, con spalti e bastioni su cui piazzare i cannoni; le porte sono fortificate, ma disallineate rispetto agli assi viari, per non facilitare l’ingresso ad eventuali invasori. Le uniche porte oggi visibili sono quella di S. Croce (nella piazza omonima, lato parco ducale) e di S. Francesco (fuori barriera Bixio).
La famiglia Farnese si estingue nel 1731 con il duca Antonio, che non ha figli maschi, e Parma viene assegnata alla famiglia spagnola dei Borbone.