Una Gara di Torte per raccontare un territorio…Dulcis in fundo. Con questo articolo sulla gara delle Torte di Calestano si chiude il trittico dedicato alla Fiera di Nazionale di Calestano. Ultima giornata della fiera, gara di torte organizzata dalla Pro Loco di Calestano. Io e Davide richiesti come giudici di gara, al fianco del presidente della Pro Loco.
Ci richiedono come giudici delle torte solo per una nostra qualifica: giovani appassionati, che contribuiscono nel loro piccolo alla popolarità della cultura locale in tavola. Fine. Non siamo professionisti enogastronomici, né tantomeno pasticceri. Io l’ho vissuta come una gran fortuna.
Chi ci ha invitato ha fatto una scelta di convito e buono spirito. Il migliore modo di onorare questa scelta, quindi, è stato per me il seguente: prendere il mio ruolo molto sul serio, ma non sul serioso.
Questo il formato della sfida di torte:
- 19 torte pervenute, a tema libero.
- Voto richiesto ai giudici: esclusivamente il palato migliore.
- Voto popolare: esclusivamente l’estetica migliore.
Esiti:
- Campione palato: torta di noci e pastafrolla.
- Campione estetica: torta al cioccolato con volte e merletti (circa!)
- Good cop: Davide; Bad Cop: io. Pino: parziale alla cheesecake.
Highlight:
- il dopo gara.
Eccoci al punto fondamentale. Una volta finita la gara formale, intanto che le torte si tagliavano in fette a disposizione del pubblico, ci sono venuti a cercare diversi autori – “Ciao, sono la torta numero 8!” – chiedendoci consigli, domande, e opinioni approfondite.
Primo momento di totale imbarazzo! Per carità, non siamo pasticceri! Siamo noi che dobbiamo imparare da voi!
Ma la nostra dichiarazione di modestia aveva l’effetto opposto: più ci smarcavamo dal ruolo antipatico di giudice, più pasticceri di giornata si univano nel conciliabolo.
Dallo spontaneo summit sono emersi molti spunti dai pasticceri stessi – e il miglior servizio che posso fare con questo articolo è di riassumerli in questa sede.
Chiamiamoli quindi:
“Consigli migliorativi e suggerimenti per la prossima edizione, come proposti dai cuochi partecipanti in persona.”
1) Raccontare le torte:
presentare ai giudici non solo gli assaggi, ma le informazioni, la storia dietro ogni creazione.
Non potremmo sostenere questo consiglio di più! Sapere l’identità del dolce che si sta assaggiando, per diversi motivi, è fondamentale. Il primo e più importante tra i motivi: poter meglio valutare il risultato.
Breve racconto a tal proposito:
Proprio il primo cuoco che ci ha avvicinato – una signora con un gran sorriso – aveva preso un voto basso, e ci chiedeva cosa si poteva migliorare nell’esecuzione.
Dico la mia – e lei conviene – che non era ben lievitata, purtroppo.
Lei risponde che era il rischio: era una ricetta antica, dove di deve ottenere una lievitazione natutale nell’arco di giorni. Lo sviluppo della torta era durato circa una settimana.
Prego, può ripetere?? Ritraggo il voto!! Ecco, per l’appunto.
Conoscere la storia del dolce in esame non può non fare almeno un poco di differenza.
Ricetta storica, ricetta inventata, ricetta esotica, variazione sul tema – qualsiasi cosa si voglia dire, non potrà che aiutare a focalizzare sull’assaggio, aumentare l’attenzione e rendere conto del lavoro retrostante del pasticcere.
2) Aumentare la dimensione dei singoli assaggi.
Se i giudici lamentano di stare male, amen. Si sceglieranno più temprati la prossima volta. La valutazione corretta della torta in esame richiede una fetta adeguata.
E’vero. Ci siamo raccomandati di ricevere mini assaggi, per arrivare alla 19ma torta ancora in piedi. Ma purtroppo, si è scoperto poi, la minuzia delle porzioni ha fatto il male di più di una torta – dove nel piatto non è arrivato uno degli elementi chiave della valutazione del dolce!
Per il bene del giudizio corretto, quindi, porzioni maggiori dei singoli assaggi. I giudici se la vedano poi loro!
3) Doppio turno.
Sarebbe interessante assaggiare le torte leader in classifica una a fianco all’altra, in una seconda votazione decisiva. Su questo punto abbiamo concordato sia tra giudici a fine gara, che con i pasticceri nel dopo gara!
4) Includere nella prossima edizione il vincitore di quest’anno tra i giudici.
Questa, a dirla tutta, non è un consiglio che arriva dai cuochi in persona….ma ci sembra il giusto riconoscimento per il campione in carica.
A cura di Beppe Restano