Dall’1 al 31 ottobre Ottobre africano a Parma, il festival che dà voce alle diverse culture africane. Un calendario ricco di iniziative collaterali ed eventi che hanno come tema il “sapere”.
“Sapere” come conoscenza, tolleranza e incontro, ma anche come gusto, sapore e cibo.
Spiega Cléophas Adrien Dioma, direttore dell’Ottobre Africano: “In questo preciso momento storico, in cui tutti i giorni si riversano sulle coste italiane migliaia di clandestini in fuga dalla povertà e dalle guerre, il festival “Ottobre Africano” vuole imporre un messaggio positivo. Per sconfiggere il razzismo e per costruire una società multietnica ci sono ancora molti passi da compiere, ma grazie alla cultura possiamo dimostrare che le barriere che impediscono l’incontro e la conoscenza tra i popoli si possono, anzi si devono, abbattere”. “Sapori & Saperi” è quindi il sottotitolo di questa nuova edizione, e si parlerà di tradizioni, di arte e di identità culinarie con l’intento dichiarato di aprire una finestra sulle culture dei Paesi africani e promuovere un dialogo su temi delicati quali l’integrazione razziale, la solidarietà, l’immigrazione.
“Niente meglio della cultura può avvicinare le persone”, sottolinea Fiorella Mannoia, madrina della manifestazione, “e soprattutto del cibo e della musica, perché non hanno bisogno di parole. Viviamo a stretto contatto con persone di etnie diverse, alcune lavorano nelle nostre case, ma raramente ci soffermiamo a chiedere cosa si cucina in Burkina Faso o in Eritrea, che tipo di libri si leggono e quali sono le abitudini in casa. È fondamentale invece iniziare ad ascoltare il nostro vicino”.
E proprio per favorire la conoscenza dell’altro e accendere la curiosità, anche quest’anno la chiusura di “Ottobre africano” è affidata all’evento “Se solo mi guardassi”, due giornate (30-31 ottobre), nate dall’idea della cantautrice italiana e che prendono il nome dalla sua prima canzone per scoprire tra artigianato locale, piatti tipici, incontri, tavole rotonde e musica dal vivo, colori, tradizioni e sapori a noi ancora lontani. Tra i tanti appuntamenti previsti in calendario, che spaziano dalla musica al cinema, passando per la letteratura, la fotografia, l’arte e la moda. Particolare risalto verrà dato alle identità culinarie delle comunità straniere, con un concorso dal titolo “IncontroCucina”: un “Master chef” in salsa etnica, realizzato in collaborazione con Slow Food e il Genovino d’oro. I partecipanti sono chiamati a proporre un piatto tipico del proprio Paese d’origine. Durante la serata finale, prevista a Roma, sarà presente Fati Niang, fondatrice di “Black Spoon”, la prima realtà di street food afro-europea in Francia. I finalisti verranno giudicati, oltre che sulla bontà del piatto realizzato, sulla base della creatività e del legame con la tradizione culinaria della propria terra natia.
Di grande interesse sociale ed economico la conferenza “ItaliAfrica, tra cooperazione, cultura e business”, organizzata in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e le ambasciate africane. Muovendo dagli argomenti emersi nel corso del convegno svoltosi al termine della 12/ma edizione di Ottobre africano 2014, l’incontro affronta le questioni del ruolo degli immigrati nei processi di sviluppo nei paesi di origine e di residenza, del contributo imprenditoriale dei nuovi italiani e degli italiani di seconda generazione, con una riflessione sul lavoro del CNA World (la sezione CNA per gli imprenditori immigrati).
Si parla di identità e di pluralità culturale con Henri Lopès, già primo ministro del Congo Brazzaville, alto funzionario internazionale dell’Unesco, membro della Organizzazione Internazionale della Francofonia, rappresentante del Congo in seno all’Unione Europea e oggi ambasciatore a Parigi, oltre a essere un punto di riferimento della letteratura africana degli ultimi decenni; si danza sulle note di Baba Commandant, mentre la scrittrice Noo Saro Wiwa – figlia di Ken Saro-Wiwa, l’attivista ucciso per essersi schierato contro le multinazionali del petrolio – presenta il suo libro d’esordio “In cerca di Transwonderland” (66thand2nd); diversi incontri rendono omaggio al “Che Guevara africano” Thomas Sankara, primo presidente del Burkina Faso (1983-1987) e teorico del panafricanismo.
“Ottobre africano” è il festival dedicato alle culture e alle voci più rappresentative dei Paesi dell’Africa. Muove i suoi primi passi nel 2002 a Parma da un’idea di Cléophas Adrien Dioma, Presidente dell’associazione di promozione sociale Le Réseau. Negli anni l’evento si è imposto per dimensioni e spessore come uno degli appuntamenti principali in Italia con la cultura afro. E non solo per il valore dei contenuti proposti, ma anche, e soprattutto, per il progetto ambizioso che lo sostiene, volto a raggiungere traguardi sempre più importanti.
“Ottobre Africano” è organizzato da Le Réseau in collaborazione con le associazioni Renken, Nakiri, Piemondo, AfriCoeur, ABREER, Africa&Sport. È finanziato da MoneyGram, Legacoop Sociali, Fondazioni4Africa, Cognac OT e Eyewear, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Expo Milano 2015, Francofonia Italia, Iniziativa “Italia Africa”, Collegio degli ambasciatori Africani a Roma, Roma Capitale, OIM, UNAR. È inserito negli eventi dell’Anno Europeo per lo Sviluppo.
Alla realizzazione contribuiscono inoltre: Institut francais Saint Louis de Rome, Institut Francais Italia, Festival della Fiction Francaise, Alliance Francaise di Torino, AMREF, Redani, Migrantour, SlowFood-Terra Madre, QuestaèRoma, Genovino D’Oro, Circolo Culturale il Monk, AfriCoeur, 66thand2nd, Edizioni Nottetempo, Summer School, Africa e Affari
Per maggiori informazioni:
il sito web di “Ottobre africano”
www.ottobreafricano.org
la pagina Facebook del festival
https://www.facebook.com/pages/Ottobre-Africano/
Visita Parma per l’Ottobre Africano!