Cicloturismo a Parma? ParmaMorethanFood propone Archeo-Bike, archeologia a portata di bicicletta. ArcheoBike è un itinerario cicloturistico che unisce archeologia e una salutare pedalata in bicicletta a Parma. Questa è la nostra idea per offrire agli abitanti di Parma ed ai turisti la possibilità di scoprire i lati nascosti della città ducale.
Nella giornata di sabato 26 marzo 2016, ParmaMoreThanFood organizza l’escursione cicloturistica Archeo-Bike: l’archeologia a portata di bicicletta a Parma.
Tappa 3 | Piazza Duomo: Parma Cristiana
Ripercorriamo brevemente la storia di Piazza Duomo a Parma. Tra IV e VI secolo comincia ad attuarsi il processo di cristianizzazione dello spazio urbano. Una comunità cristiana gerarchicamente organizzata è attestata a Parma almeno dalla seconda metà del IV secolo, alcune fonti ricordano infatti il Vescovo Urbanus.
Il baricentro della città si sposta progressivamente dall’area del foro romano all’area di Piazza Duomo, un’area periferica ma già inclusa nel perimetro delle mura urbane tardoantiche.
All’interno di un isolato corrispondente grosso modo all’odierna piazza Duomo venne costruita una grande basilica presumibilmente a tre navate, con pavimentazioni a mosaico ed arredi marmorei.
Nel 1955 uno scavo archeologico realizzato nel centro della Piazza ha riportato alla luce una interessante stratificazione archeologica che comprendeva livelli di mosaici di epoche differenti.
Il mosaico inferiore, datato al IV sec. d.C., presenta un motivo deocrativo a cerchi che si intersecano, racchiuso all’interno di uno schema architettonico scandito da archi e colonne.
Il secondo mosaico, datato al V e VI sec. d.C., è caratterizzato da una decorazione geometrica e floreale stilizzata, ordinata per esagoni contornati da un motivo a treccia. Una scritta all’interno di uno degli esagoni ricorda che CLARUS ET DECENTIUS FEC(ERUNT) PED(ES) CC, cioè “Claro e Decenzio ne sponsorizzarono una porzione di 200 piedi”, pari circa a 17 mq. All’interno di un clipeo è raffigurato un kantharos pieno di acqua e circondato da pesci e delfini, simboli tradizionalmente legati alla religione cristiana. Per questo è molto probabile che il secondo mosaico appartenesse a un edificio di culto cristiano, una basilica paleocristiana identificata generalmente con la primitiva Cattedrale della città. I mosaici sono oggi visibili all’interno del Museo Diocesano.
Forse anche in seguito a un incendio che la distrusse o la danneggiò, nel corso del IX secolo, durante l’episcopato di Guibodo, la basilica venne ricostruita nell’area retrostante. Già dall’Altomedioevo la Cattedrale, spesso definita nelle fonti semplicemente ecclesia Sanctae Mariae, era dedicata alla Vergine.
La Cattedrale voluta da Guibodo venne distrutta da un incendio nel 1055 o 1058. La ricostruzione iniziò ad opera del vescovo Cadalo, più tardi conosciuto come Onorio II, e terminò nel 1074. La cattedrale fu consacrata nel 1106 da Pasquale II. Nel 1178 fu completata l’ampia facciata a capanna, e l’intero edificio a tre navate fu rivisto e completato da Benedetto Antelami; la torre campanaria fu ricostruita da Obizzo Sanvitale tra il 1284 e il 1291. Il Battistero fu commissionato a Benedetto Antelami, che ne iniziò la decorazione nel 1196, come attesta un’iscrizione sul portale. La conclusione avvenne entro il 1270, quando l’edificio venne solennemente consacrato.